venerdì 3 settembre 2010

l'importanza del caffé del mattino

Buonasera.

Se sei accanito lettore del mio blog ( stento a crederlo ), ti
privilegerò!

Stasera ti regalo un déjà-vu.

Infatti, ho già postato sullo stesso argomento ( "Spett.le Direttore... " ) , con la sola differenza che stavolta mi spoglio
di biechissimi stratagemmi e parlo, per te, in prima persona.




Ritengo che sia fondamentale mantenere un alto livello di concentrazione.
Il momento che preferisco è quello in cui capisco di aver raggiunto un certo grado di autocontrollo ( leggi: quando riesco a non essere vittima della nostalgia cattiva. Adoro quella buona, di solito )

Detto così, potrebbe avere nessuno o mille sensi.

Mi riferisco nella fattispecie, a quando riemergi all'improvviso, perchè apri di nuovo gli occhi e impedisci che i giorni ti scivolino ancora addosso, senza rendertene conto.
Se arrivi a quel punto, puoi ritenerti abbastanza fortunato.
Significa che si è acceso quel campanello d'allarme che ti ricorda di vivere intensamente persino il caffè del mattino.

Ok, ci siamo! Ho perso del tempo, non fa nulla. Sono pronta per recuperare, sono pronta a scrollarmi dalle spalle la polvere dei giorni grigi appena scorsi e sono protesa verso la risalita. Fisica e dell' umore ( avevo scritto Amore - lapsus ).

Mi concentro su tutto ( ora, sul pezzo 5':00'' / 6':09'' di Rock'n'roll - LR ).
Su tutto davvero, pur di lasciare al passato quel velo malinconico in cui coscientemente mi ritufferò, ma per mia scelta.
Perchè ci piace, dai. Ammettiamolo!

E' bello ed appagante quando rientro in possesso del gusto delle cose.
Ho scoperto uno spasmodico amore per l'imprevedibilità, quella pura, quella rara, quella che mi ha fatto sognare e mi ha fatto palpitare violentemente dall'emozione.
Nell'attesa di un altro di quei momenti, mi rivolgo ad altro.
Ho ritrovato la fotografia.* Ho ritrovato la musica ( a proposito: devo ricordare di scaricare qualcosa di Carmen Miranda ). E molto altro ancora.

Il pericolo in agguato è l'assuefazione a quel campanello d'allarme.
C'è gente che ha perso anni così.

Ma noi non lasceremo prenderci alla sprovvista.
Sembro inverosimilmente positiva.

E poi ho scoperto le condizioni necessarie per postare questi discorsi senza capo né coda: un'emicrania lancinante, qualche bicchiere di troppo e il sonno. Quindi, la fretta di dire le cose.

Hai capito dove volevo arrivare?
Alla fine non ho ben compreso se sto parlando di me o di te.



Altre volte ti ho legittimato, caro lettore, a boiccotarmi.
Lo faccio anche stavolta, ma solo se ti ho evocato gli scritti di Sergio Bambarén ( il prossimo post glielo dedico, promesso ).

Un sorriso autentico?

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